La scultura è quanto di più vicino all’arte performativa. L’uditorio, i suoni, i rumori sono parte della materia della performance. In quel momento il performer è materia, strumento e scultore. Usare sè stessi significa essere pronti a focalizzare, scavare, togliere, plasmare. Possiamo mentire? Nella concentrazione possiamo mascherarci, ma la nostra materia si svela da sé. Possiamo costruire, provare il processo centinaia di volte rivalutando ciò che è stato. Spostando, caricando, sottraendo. La musica è anche questione di scelte. Più in profondità andiamo nella materia musicale, nella tecnica strumentale, nel suono, più scelte si aprono. La musica può diventare espressione cosciente? Sì. Possono esistere infiniti aspetti musicali, infiniti approcci alla stessa situazione. Il musicista operativo e il musicista riflessivo, come la risposta ad una domanda. Entrambi si preparano strenuamente, quello che cambia è su cosa pongono la loro attenzione, il gesto o la risposta? Possiamo scegliere cosa essere, e possiamo essere entrambi.

#3
Torna su
error: Content is protected !!